Chiunque sia stato ad un concerto sa cosa si trova sul prato dopo che l’evento è finito, quanta elettricità serva per renderlo possibile o ancora quanto inquinamento venga prodotto dai partecipanti che si spostano per raggiungere il luogo. Pensando a tutte queste problematiche, è stato creato dall’associazione dei Produttori musicali indipendenti (Pmi), insieme a Impala e Rockol, il Manifesto della Musica Sostenibile.
Si tratta di un decalogo, sotto forma di immagine, in cui sono presentati 10 obiettivi, con tre scopi principali: favorire la consapevolezza e un’educazione ambientale tra i lavoratori e fruitori dello spettacolo, promuovere iniziative che utilizzano la musica come strumento per sostenere politiche e comportamenti più sostenibili e mantenere un dialogo costante su questo tema con le Istituzioni nazionali e locali.
Il programma è stato presentato per la prima volta alla 72° edizione del Festival di Sanremo a Casa SIAE durante il panel Musica Sostenibile. Il Manifesto può essere sottoscritto da tutti gli operatori musicale e gli Artisti che decidono di fare della sostenibilità uno dei loro obiettivi principali.
Qui il forum per aderire al manifesto
Artisti e ambiente: chi fa la differenza
Da qualche anno tra gli argomenti che stanno più a cuore e accomunano le diverse generazioni c’è sicuramente la lotta per l’ambiente. La risonanza di questa battaglia è aumentata indubbiamente a partire dal 2019, quando Greta Thunberg ha dato il via a un movimento che ha avuto una risonanza mondiale. Tra i cantanti troviamo nomi che non si sono mai tirati indietro e hanno deciso di portare avanti questa battaglia.